Introduzione

L’evidenza scientifica

I risultati delle esperienze ospedaliere di comicoterapia, in particolare, sono state sin dall’inizio molto incoraggianti. Una ricerca condotta all’interno del New York Presbiterian Hospital ha comprovato una diminuzione della degenza ospedaliera di circa la metà e un calo dell’uso di anestetici del 20%.   E’ stato dimostrato infatti che la risata ha un potere protettivo e rinforzante del sistema immunitario, riduce l’ansia e provoca la secrezione di beta-endorfine e catecolamine, che sono analgesici naturali apportatori di sensazioni di benessere.

Questo risultato è stato comprovato anche da una ricerca condotta nel nostro paese con i clown di corsia negli Ospedali di “Santa Chiara” a Pisa e “Lotti” a Pontedera, dalla dott.ssa Laura Giordani, tramite la misurazione dei livelli di cortisolo.    In pazienti ammalati di cancro si è rilevato inoltre un aumento delle cellule T e delle natural killer (NK), importantissime per contrastare anche delle patologie legate alle infezioni virali, proprio grazie al ricorso alla terapia del sorriso.

Una ricerca della Indian State University dal titolo “L’effetto della risata sullo stress e la citotossicità della cellula natural killer” conferma l’incremento dell’attività di queste cellule in seguito ai miglioramenti dell’umore.

Un’altra interessante applicazione di questa cura basata sull’attività della risata e è quella nelle malattie cardiovascolari. In una ricerca condotta a Baltimora dall’Università del Maryland e presentata ad Orlando in Florida all’inizio del 2005, in occasione del convegno annuale dell’American College of Cardiology, ha comprovato che la risata è in grado di aumentare l’espansione del rivestimento interno dei vasi sanguigni (endotelio), esattamente come succede con l’esercizio fisico. Gli impulsi piacevoli che produce la risata arrivano alla corteccia cerebrale, da dove sono inviati al sistema limbico ed all’ippocampo, che a loro volta risvegliano la produzione di endorfine, cioè i mediatori chimici responsabili dello stato di eccitamento. Questi mediatori agiscono direttamente sull’endotelio favorendone la dilatazione. 

In questo modo si attua una prevenzione dell’arterosclerosi e si riducono i rischi di infarto ed ictus. 

La dilatazione dell’endotelio è stata comprovata misurando, con degli ultrasuoni, il flusso del sangue nell’arteria del braccio di venti volontari sottoposti alla visione di un film comico.   Tutti, tranne uno, alla fine della proiezione hanno mostrato arterie maggiormente rilassate ed un aumento del flusso di sangue di circa il 22%.  

Questo effetto dilatatorio si è mantenuto per  45 minuti dopo la fine del film.

Le genesi della “terapia della risata”

Un po’ di storia….

Di tutti i comportamenti psicologici che possono partecipare a creare uno stato di salute ottimale, la risata è di certo il più potente. E’ una buona ginnastica. Mentre per piangere utilizziamo non meno di venti muscoli, per ridere ne usiamo più di sessanta. Ridere provoca una stimolazione meccanica della zona delle tempie ed ha un’azione energizzante sulle funzioni del cervello e di alcune ghiandole.   Fa intervenire il diaframma, tonifica gli intestini, ossigena i polmoni.   Provoca un aumento del ritmo di sintesi delle encefaline, (che sono dei mediatori del sistema nervoso), avvia la secrezione di endorfine e altre sostanze che, oltre a dare una percezione di benessere, rendono attive le funzioni cellulari rinforzando il sistema immunitario tramite la produzione di anticorpi (le difese dell’organismo contro le infezioni e virus). 
Il contributo positivo dell’azione del ridere sul metabolismo è stato verificato scientificamente anche osservando come i bambini che ridono molto sono più sani e particolarmente creativi.   E’ stato provato inoltre che il ridere ha un effetto positivo sul decorso di malattie complesse.   Un giornalista americano, Norman Cousins, a cui avevano diagnosticato una malattia degenerativa, (la spondilo artrite anchilosante), decise di curarsi dedicandosi al ridere ed assistendo intensivamente a spettacoli umoristici, clownistici e cabarettistici, oltre a leggere libri di barzellette e guardare film comici.   Dopo sei mesi circa dalla diagnosi, si ristabilì completamente, in quanto inspiegabilmente guarito!   

In termini simbolici possiamo affermare che grazie a questa intuizione, orami confortata dagli studi della Psiconeuroendocrino immunologia, l’umorismo e la risata sono diventati ufficialmente una terapia, oggi applicata sotto varie forme tra cui la “clownterapia”, lo “yoga della risata” e la “terapia della risata”, detta anche “risoterapia”.

La clownterapia, divenuta popolare grazie al contributo di Patch Adams, (il medico americano con il naso rosso), vede al suo attivo la nascita di una serie di associazioni e corsi di formazione finalizzati ad articolare in molti ospedali veri e propri interventi terapici. Tramite la presenza di operatori qualificati, vengono organizzati degli spettacoli umoristi ed improvvisazioni goliardiche a sostegno dei pazienti ricoverati.   Il gioco, il contatto emotivo ed il ridere con i pazienti, bambini ed adulti, ha ottenuto dei risultati incoraggianti. In parallelo alla divulgazione ed applicazione della clownterapia, negli anni 90 è nato lo “yoga della risata”.   Il fautore di questa nuova tecnica è stato il Dott. Madan Kataria, un medico indiano di Mumbay il quale ha ideato degli esercizi yoga di risata stimolata.   Ad oggi, il Dott. Kataria può contare sulla creazione dei laughter clubs e centri yoga che praticano la sua disciplina.

 

 

La “terapia della risata”

La “terapia della risata”, nata grazie al contributo della psicologia e della gelotologia, in quanto tecnica comportamentale di induzione alla risata, si articola sulla consapevolezza che l’azione della risata indotta produce gli stessi benefici di una risata naturale.   In funzione di ciò, è stata ideata una particolare sessione gruppale, la sessione della risata, ovvero un insieme di risate indotte che vengono praticate in gruppo con l’ausilio di un conduttore.   La “terapia della risata”, che potrebbe essere individuata come un insieme di tecniche utilizzate nello yoga della risata e dalla clownterapia, può contare non solo sulla sua applicazione in ambito sanitario, ma può essere adattata in campo sociale, scolastico e lavorativo.   Il principio, similare allo yoga della risata, si basa sul comprovato effetto (duraturo) di una rieducazione consapevole all’azione del ridere, nell’articolazione di uno stato di benessere psicofisico globale.